lunedì, ottobre 09, 2006

Da Bologna con furore


Campeggia nella repubblica del 9 settembre questo articolo.

E' incredibile ciò che è avvenuto, e contrariamente al mio stupore si sa che non è la prima volta. Bologna ha sempre avuto un'immagine di cultura, per cui si suol dire “Bologna la dotta”, beh per quanto dotta, la mia città, ospita anche persone che non la meritano. Come quegli sfigati che evidentemente la sera non hanno altro da fare che girare per Bologna con delle spranghe in macchina, non si sa bene per fare cosa, a caccia di nuove vittime. La mia solidarietà va a tutte le vittime di violenze, che a mio avviso, in questi casi sfociano in odio del diverso e per cui sono considerabili reati a sfondo Razzista.

Effetto Stupefacente


Il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha detto di voler abolire la legge Fini sulla Droga in quanto l'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti non è sostenibile e penalizzare l'uso dello spinello non è bene per i giovani.

Il ministro ha ragione in un certo senso e vuole tornare alla distinzione droghe leggere-pesanti e spaccio-uso personale.

Le droghe non sono tutte uguali e non provocano gli stessi effetti, alcune fanno meno male dell'alcol, non è dimostrata la prassi del passaggio dallo spinello all'eroina, ma il ritorno indietro nudo e crudo è per me assurdo.

C'è BISOGNO di una legge sulla droga perché rendere legittimo l'uso di droga e proibirne la vendita è un controsenso allucinante! Immaginatevi di mettere fuorilegge il prosciutto! Se è lecito farne uso, ma non venderlo, dopo poco tempo avrai gli spacciatori di prosciutto crudo nei vicoli del centro che te lo vendono a 10€ l'etto.

Un ritorno indietro e basta significa stimolare lo spaccio e dare un grosso incentivo a tutte le attività che il commercio di droga finanzia, mafia, prostituzione, microcriminalità.

Una vendita controllata, il consumo in locali appositi, con magari l'obbligo di rimanere nel locale 30 minuti senza fumare dopo il consumo, con la possibilità di consultarsi col rivenditore se ci si sente poco bene, venditore che dovrà seguire un corso di pronto intervento apposito. Si possono pensare tanti modi per tutelare tutti consumatori, rivenditori, cittadini. I soldi raccolti con tasse e accise sul fumo da cannabis e marijuana potrebbero essere utilizzati per scopi socialmente utili, in programmi per il recupero dalla tossicodipendenza.

Per cui caro Ferrero, le droghe leggere O si possono fumare e si possono rivendere O non si possono fumare e neppure rivendere. La via di mezzo è sempre la cosa peggiore.

Società Zerbino



Il processo per la deportazione di Abu Omar da parte della CIA prosegue indagando i giornalisti che hanno pubblicato le indiscrezioni sulla cattura e sulla partenza per l'Egitto.

Invece che indagare i dirigenti del SISMI, a cui Parisi ha dato piena fiducia senza sapere esattamente come siano andate le cose, si cerca di far spostare il processo a Brescia e di reinterpretarlo in maniera molto originale.

Cose strane accadono sotto i nostri occhi, il diritto italiano di indagare Abu Omar per accertare i suoi crimini è calpestato, il diritto di Abu Omar stesso di avere un processo equo è calpestato, il diritto di cronaca dei giornalisti è calpestato, ... la nostra società è uno zerbino?

La dea giustizia è bendata perché non guarda in faccia nessuno, per questo qualcuno le sta dando una mano!

La Trave e la Pagliuzza


Esponenti di Comunione e Liberazione e alcuni partiti politici si sono scalgiati conto un'azienda privata proponendo un boicottaggio. Il motivo è uno “spot” cattolicamente diseducativo che va contro i valori cattolici della famiglia. Nello “spot” una ragazza appena sposata fugge in moto con un altro uomo gettando al vento il velo da sposa e il ragazzo ribadisce di aver speso “0”.

Considerando in se comunque lo spot “bruttino” e considerando lo strumento pubblicitario un veicolo né informativo né educativo, viene da chiedersi quanto quelli di CL considerino intelligenti gli italiani.

In questi tempi in cui si cerca di accantonare estremismi e integralismi una polemica del genere fa scappare un risolino.

Lo spot che era una citazione dal film “Il Laureato” se fosse uscito nel 67 non avrebbe scandalizzato nessuno, allora che si fa si torna indietro?

Crazy Economy


Verso fine maggio e inizio giugno di quest'anno, travolto dalle notizie di scandali finanziari, truffe, speculazioni in Borsa, ho voluto divertirmi a fare una prova.

Mi sono iscritto alla sezione economia di Repubblica.it, di Kataweb, e ho simulato l'acquisto di tre tra le allora più malmesse grandi aziende italiane sulla borsa di Milano.

Volevo verificare se una teoria economica che ho sempre, fin da bambino, sostenuto era vera, ed è questa:

Una grande azienda per quanto malmessa, non può fallire, non può chiudere. Rappresenta non solo un capitale di occupazione, ma è legata a doppio filo con politica e grandi giri di denaro e favori. Queste aziende NON POSSONO chiudere! Per quanto male possano andare per quanto male possano essere quotate per quanto possano scendere in borsa ,... prima o poi risaliranno, l'importante è comprare quando toccano il fondo!”

Allora ho virtualmente dato fondo ai miei risparmi e via! Mi sono gettato nella Crazy Economy! Ed ecco i risultati:

Titolo

Valore totale di carico

Valore totale di mercato

Utile (Perdita)

%

Alitalia

3.000

3.868

868

28,9%

Autostrade

2.993

2.992

(1)

-0,1%

Parmalat

2.998

3.290

291

9,7%

Totale

8.991

10.149

1.158

12,9%

Pensate se avessi avuto i soldi di Fiorani-Ricucci-Tronchetti & C ora farei timbrare il passaporto per le Bahamas.

Il nostro mondo segue queste logiche e imploderà prima o poi, queste bolle di speculazione, questi terrorismi economici che spingono la gente con pochi soldi a vendere titoli e permettono a chi ha tanti soldi di comprare e farne ancora di più sono la negazione dell'umanità.

Chi avrebbe comprato titoli Parmalat dopo lo scandalo? ,... Io!!!

Chi avrebbe comprato titoli Alitalia durante gli scioperi e la fallita vendita ai Francesi? ,... Io!!!

Mi tengo pronto per Telecom e Fiat!!!

Spaghetti Digital


Secondo l'Eurostat in Italia il 59% della popolazione italiana non sa usare il computer, peggio di noi solo la Grecia.

Beh, cosa c'è di strano, se mettiamo insieme che siamo un popolo di anziani, che a scuola le maestre e i professori che insegnano a usare il computer non lo sanno usare (non solo per colpa loro), che non siamo tendenzialmente disposti ad usare tecnologie che richiedano un minimo di preparazione, possiamo capire come la percentuale ci rispecchi effettivamente.

Incontro non ci viene certo una tecnologia che purtroppo è ostaggio di logiche di mercato. Logiche che cercano di carpire soldi a ogni click, che sul filo della legalità e in un baratro, per non dire un vuoto, legislativo, vende e pubblicizza pornografia, giochini per cellulari, foto e filmini stupidi.

Perché la gente dovrebbe usare internet e il computer? ,... per scaricare le suonerie per i cellulari, perché quelli sì, ne abbiamo 2 o 3 a testa?

Se le istituzioni organizzassero corsi gratuiti di computer e mettessero in rete informazioni e servizi in maniera seria e libera da rischi di frode e di pubblicità, se si scrivessero leggi apposite per il mercato informatico, per la tutela dell'utente della rete e per la libera circolazione di idee e contenuti culturali, e se la rete stessa, nata per permettere alle università un veloce scambio di cultura e informazione, tornasse alle sue origini, allora sicuramente l'italiano se ne innamorerebbe subito.

Più rispeto per tutti



Ieri la Corte di Cassazione di Milano ha restituito un po' di dignità alla nostra giustizia. L'onorevole Vittorio Sgarbi, oggi assessore alla cultura del comune di Milano, ha visto definitivamente respinto il suo ricorso per aver accusato il Pool Antimafia di Palermo di fare politica per mezzo dei propri processi.

D'ora in poi la sentenza farà giurisprudenza per tutti, e finalmente sarà illegale accusare un magistrato di fare politica. In crisi Silvio Berlusconi e tutta Forza Italia che dovrà rivedere gran parte del proprio repertorio in vista delle future campagne elettorali.

Purtroppo c'è bisogno di ben tre gradi di giudizio per insegnare la correttezza e l'educazione ai politici, rimane certo il dubbio sulla contrizione e sul pentimento di Vittorio Sgarbi, e sul fatto che la pena comminatagli (due mesi di reclusione, trasformati in pena pecuniaria) sia stata formativa, anche perche è già stata “indultata” alla nascita.

Esperienze di risparmio energetico


Questa estate ho approfittato del tempo libero per cercare non solo di predicare bene, ma anche di razzolare bene. Ho sostituito tutte le lampadine a incandescenza che avevo in casa (le classiche lampadine) con lampadine a basso consumo.

Per l'illuminazione di mezza casa consumavo 650 Watt, ora ne consumo 150. Spendo il 20% di quello che spendevo prima con la stessa potenza luminosa.

Ora cerchiamo di capire se veramente in Italia abbiamo bisogno di centrali nucleari, cerchiamo di capire che se non siamo noi stessi a cercare e muoverci per un cambiamento nessuno lo farà. Nessun politico, che con una gara di appalto, una valutazione di impatto ambientale facile facile, può guadagnare decine di milioni di euro, farà il bene del cittadino. Nessun imprenditore che può ricevere finanziamenti, ministeriali, europei sceglierà di non costruire piuttosto che costruire.

Per le aziende che vendono energia il risparmio energetico significa vendere meno! Quale commerciante spingerebbe per abbassere i prezzi per il bene del consumatore?

Allora siamo noi a dover guardare oltre e capire che si può fare meglio con meno, se non saremo noi a combattere contro un mondo guidato da logiche puramente economiche senza moralità, nessuno lo farà.

Allora incoraggio tutti a fare come me, a spingere perché in Italia si diffonda l'idea della Generazione Distribuita dell'Energia attraverso il solare e l'eolico e l'idea del risparmio energetico. In un paese leggendario per il proprio sole se 22 milioni di famiglie in Italia avessero un pannello solare sul tetto della propria casa o del proprio condominio di 1Kw/h avremmo 22 milioni di Kw/h nella nostra rete elettrica.

Raccontate le vostre esperienze.

Un Indulto in malafede


L'indulto è stato approvato ormai da tempo. Ci sono state proteste. Il provvedimento è stato difeso tirando fuori anche Papa Giovanni Paolo II, con una grave confusione tra stato e chiesa.

Di Pietro è stato l'unico Ministro che ha protestato e l'Italia dei Valori, l'unico partito del centro sinistra che si è duramente opposto.

La cosa che più mi da fastidio in tutta la vicenda è la maniera vergognosa con cui i nostri politici si sono rivolti ai cittadini che li hanno eletti e che hanno protestato. Sono girate molte e-mail filo-governative inneggianti al PROGRAMMA che sostenevano che "NEL PROGRAMMA C'ERA SCRITTO E DI PIETRO L'HA FIRMATO.".
Nel programma si parla di un "provvedimento di clemenza" ma nel contesto di un capitolo intitolato "UN NUOVO CODICE PENALE". Ora io credo che si possa interpretare tale passo a pag 160 circa, intendendo il provvedimento di clemenza come subordinato a una riforma del codice e delle procedure penali; cercare di sostenere diversamente come tutti i politici del centro sinistra hanno fatto significa essere in MALAFEDE!
Alla luce di questo non si capisce come nella coalizione di centro sinistra ci si possa essere spinti a tollerare l'indulto sui reati finanziari. Bisognerebbe chiarire apertamente perché si è dovuto includerli e chi ha preteso che fossero inclusi. Che confessino, che facciano i nomi invece di prendere in giro, per non dire di peggio, i loro elettori!

lunedì, ottobre 02, 2006

L'Europa nel cuore


Nell'età non solo della ragione, ma dell'esperienza mi ritrovo in un mondo che non ho mai creduto di poter cambiare, in una nazione che per la sua gestione, ma anche per il suo popolo, spesso mi ha deluso, ma a cui mi sono accorto di appartenere dal profondo.

Siamo in Europa, ormai da tempo, e credo che dobbiamo cercare di essere Europei traendo da tutti i popoli che rappresentiamo le cose migliori. Siamo un popolo di passaggio, un miscuglio di culture mediterranee, ma molti dei nostri modi di essere non appartengono più ai nostri tempi. Si vede lo scontro tra la globalizzazione e l'identità popolare nei fatti che ci circondano, ma né la globalizzazione si può spingere fino a renderci tutti uguali, né l'identità popolare può portarci a scontri razziali.

Abbiamo molto da imparare da tutti i popoli, e loro da noi, per diventare un popolo migliore pieno di diversità.