mercoledì, gennaio 10, 2007

Dov'è finito il mio TFR?

E' di sicuro un periodo pieno di sorprese quello che stiamo vivendo. Sorprese non belle purtroppo. E' un periodo in cui non esiste divisione e distinzione tra chi sta da una parte o dall'altra, tra destra e sinistra, tutti sembra abbiano deciso che questa è la riforma pensionistica migliore che ci sia, ma provate a tirare le somme del reale significato della riforma. I nostri padri, o comunque tutti coloro che in questo periodo sono riusciti ad andare in pensione hanno potuto godere delle conquiste sindacali degli anni d'oro del nostro paese, quando il posto fisso pubblico o no era per tutti, anzi si viveva nell'incertezza Fantozziana di una fossilizzazione della propria occupazione, nel terrore di finire a fare lo stesso lavoro alienante per decine di anni. Oggi invece oltre le flessibilità, la legge Biagi siamo riusciti a perdere così tanti privilegi sociali da essere schiavi moderni come dice Beppe Grillo. Questa riforma delle pensioni è la botta finale, si passa da un calcolo retributivo, con una media degli ultimi 10 anni di stipendio per calcolare la pensione, ragionevolmente il periodo di contribuzione maggiore, a un calcolo contributivo, sulla base dell'ammontare di contributi pagati. Questo abbasserà enormemente le pensioni. Fate un calcolo e considerate che in 40 anni di lavoro avete contribuito con un 13% del vostro stipendio a accantonare la vostra pensione, nei 20 anni successivi di pensione non vi potrete mai riprendere più del 26% (il doppio del 13%) del vostro stipendio, considerando che la contribuzione va difesa dall'inflazione. Così di fronte a una prospettiva in cui da un 70-80% dello stipendio come prospettiva pensionistica si passa a un 30-40% dello stipendio, già da fame, dei giorni nostri, ci propinano questa riforma come un toccasana, sì ma per i conti dell'INPS.

A questo si può ovviare è chiaro attraverso la destinazione del TFR a un fondo pensione, ma cosa significa questo? Noi lavoratori, oltre a pagare i contributi dobbiamo pagare anche col nostro TFR la futura pensione, significa che “malauguratamente” il nostro TFR (un sistema di fiducia e investimento lavoratore-datore) è andato perduto. Ovvero che non esiste più, perché andrà a incrementare di un 20% la pensione portandola a un 50-60% dello stipendio senza tra l'altro riuscire a garantirla alta come prima.

E' chiaro che con questa riforma si risaneranno i conti dell'INPS e dello stato, è chiaro che l'Europa è contenta, perché si prenderanno il TFR e abbassando le pensioni (da un 80% a un 60%), tutto a spese dei lavoratori, di coloro che della pensione avranno bisogno, di coloro a cui la vita si è allungata, ma a guardar bene il dettaglio ad allungarsi è la vecchiaia perché i bambini continuano a crescere sempre dello stesso ritmo, o no?

Mentre i nostri nonni, aiutavano i nostri padri a comprar casa e a diventare indipendenti, dando la dote alle figlie, oggi i nostri padri non possono far altro che dire “arrangiati” riuscendo chi più chi meno a barcamenarsi con la pensione. Noi cosa daremo ai nostri figli, immaginate di vivere con metà del vostro stipendio, oltre a doversi arrangiare i nostri figli dovranno occuparsi di noi e della nostra lunghissima vecchiaia.

Per questo enorme regalo, per aver donato la serenità del nostro futuro, all'INPS, io mi attendo dalla INPS stessa, pensionata e serena, almeno una lettera ufficiale di ringraziamento, perché ritengo che quando si riceve un regalo del genere bisogna per lo meno ringraziare.

lunedì, gennaio 08, 2007

Chi è il vero Cavaliere?

Frequentavo ancora il liceo quando piano piano cominciava a sgretolarsi la prima repubblica. Io non mi ero interessato mai di politica e ascoltavo i telegiornali e i discorsi della gente senza capire esattamente cosa stesse succedendo, ma ero ancora in un'età in cui ci si preoccupa di andare fuori a giocare a pallone più che del proprio futuro. Tuttavia il clima di Mani Pulite rimaneva nell'aria e diventava una sorta di rivoluzione morale, vedevo gli sguardi dei miei genitori fissi sul telegiornale sempre più stupiti, poi, rammaricati, carichi di rabbia e amarezza. I nostri genitori e nonni per anni hanno creduto a importanti personaggi politici e hanno dato loro il voto sperando di migliorare la propria vita e la propria nazione. Se noi “giovani” ci mettessimo nei panni dei nostri genitori o nonni, potremmo percepire quale dolore hanno vissuto. Io non capivo bene, allora e ho cominciato a chiedere, a seguire le vicende, i servizi dei TG, a sentir parlare di milioni, di centinaia di milioni, di miliardi, di depositi e conti all'estero, dei paradisi fiscali ... era l'incrocio tra un film di fantascienza, in cui arriva sempre il colpo di scena che non puoi prevedere, e un telefilm poliziesco in cui l'eroe soffre lotta e trionfa sempre per la gioia dei più piccoli. Così il Pool di Milano era diventato un po' il mio Bonanza, il mio Uomo-Ragno, i miei Stasky&Hutch, il mio Robin Hood, che toglievano ai ricchi e davano ai poveri, o per lo meno che sottraevano a chi aveva imbrogliato e intascato per restituire allo stato, alla collettività. Allora, mentre i miei genitori erano amareggiati, io mi sono sentito improvvisamente felice e fiero di essere italiano anche se i giornali all'estero ci dipingevano come quelli che “non cambieranno mai”. Io ero allora davvero convinto che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato, che nuove persone piene del mio orgoglio e della mia fierezza avrebbero scalzato via il vecchio e corrotto sistema e raccolto l'insegnamento morale di Mani Pulite. Invece qualcosa cambiava, e qualcosa è cambiato, ma non in quel senso. Gli eroi sono improvvisamente diventati manigoldi, il sospetto si è insinuato, il vecchio è riemerso e la seconda repubblica è diventata una riedizione della prima ... ma più furba! E' arrivata l'era delle prescrizioni e degli indulti e ora tutti sono puliti, le mani sono pulite, i piedi sono puliti, i sederini poggiamo rosei e profumati sulle comode poltrone del potere, e noi? I nostri genitori e i nostri nonni? Siamo rimbecilliti davanti alle pappe che ci propinano le televisioni, le Buone Domeniche, polpettoni pieni di un nulla che riempie tutto, una sorta di vero BLOB che ci sta riempiendo il cervello per darci qualcosa a cui pensare che non sia né importante, né troppo preoccupante, che coltivi abbastanza le nostre paure da desiderare di affidare a qualcun altro l'amministrazione dei nostri problemi. Allora ci becchiamo MASTELLA che da ministro di un governo impastato di bravi e meno bravi arriva dando della “Zavorra Morale” a uno dei miei eroi dell'infanzia, lui che ha negato a molte città del sud che avevano già investito costruendo nuove sedi di tribunale, la giusta sede per darla a “Ceppaloni” per riuscire a fare, come i papi cinquecenteschi, ancora del nepotismo già oltre la soglia del 2000. Io mi ribello e non so cosa possiamo fare per cambiare le cose, i politici sono sempre più arroganti, gestiscono il potere come loro e non come una missione. Chi ci salverà se non noi stessi ... l'Uomo Ragno?