venerdì, aprile 23, 2010

La defenestrazione di Modena

Oggi voglio dare spazio a un comunicato stampa dell'agenzia DIRE, che rende noto dell'increscioso allontanamento di uno dei consiglieri comunali di Modena appartenente alla Lista Civica supportata da Beppe Grillo tramite il Movimento a 5 Stelle. Accettare il dissenso sembra praticamente impossibile e davanti agli indecendi spettacoli della politica italiana ci si chiede come questi "liberi" cittadini non stiano alla fine facendo una figura forse peggiore.

5 STELLE. BALLESTRAZZI NON MOLLA LOGO:ASPETTO LETTERA GRILLO

"FINCHÉ TACEVO E RACCOGLIEVO FIRME POTEVO USARLO, ORA MI BUTTANO"
(Agenzia DIRE) Modena, 22 apr. - "Sono un consigliere comunale e il logo e' affidato a me. Mi e' arrivata una lettera di Grillo. Quando me ne arrivera' un'altra ne parleremo. Per adesso le intimidazioni le respingo al mittente". Cosi' Vittorio Ballestrazzi, capogruppo grillino in Consiglio comunale a Modena, dalle pagine del suo
blog respinge al mittente la scomunica arrivata dalle pagine del blog del fondatore del movimento a 5 stelle, Beppe Grillo, che con un postscriptum ad un articolo che analizzava il voto in regione diffida Ballestrazzi "dal parlare in nome e per conto del movimento 5 stelle e dall'utilizzo dei relativi loghi 'Lista Civica 5 Stelle' e 'MoVimento 5 Stelle'". Ma ad essere esautorato con un semplice post su un blog, il capogruppo non ci sta, e chiede a Beppe Grillo di contattarlo in forma privata.
Oltre a rivendicare l'uso del logo della lista civica, Ballestrazzi interviene anche per quanto riguarda le insegne del movimento. "Nel movimento sono un semplice iscritto che fin quando taceva e si allineava poteva usare il logo, soprattutto prendendo e autenticando piu' di 1.000 firme al freddo, adesso lo si butta via come una scarpa vecchia perche' osa protestare e dissentire", aggiunge il capogruppo. Nel suo articolo Ballestrazzi ribadisce inoltre le proprie ragioni. "Favia, nel piu' puro stile da vecchia politica, si e' messo capolista nelle tre province dove poteva scattare un seggio. In questo modo ha potuto scegliere lui per quale seggio optare e soprattutto chi mettere come secondo consigliere. Quindi il movimento e' andato contro i suoi principi: uno conta uno e il rispetto delle preferenze", spiega ancora il consigliere. "Tutto il resto, parafrasando l'autore del post: sono balle. Il metodo scelto non e' stato altro che una farsa perche' erano d'accordo prima tutti e proprio lo stesso risultato schiacciante ne e' la dimostrazione in quanto tra i due non c'era quella differenza nell'esporre le loro opinioni", aggiunge Ballestrazzi.
Dunque per il capogruppo i dati di fatto sono: "Due uomini al posto di un uomo e di una donna, alla faccia delle quote rosa sbandierate da Favia in campagna elettorale, tutti e due di Bologna, alla faccia della rappresentativita' territoriale, l'archiviazione del principio delle preferenze accampando un nuovo metodo di legge elettorale di derivazione Mediobanca".
Ballestrazzi, infine, si toglie un ultimo sassolino dalla scarpa. "Ho chiesto piu' volte il cellulare di Grillo a Favia, perche' volevo sapere cosa ne pensava, e Favia non me l'ha mai dato. Me l'ha dato qualcuno che e' stato epurato da lui a Bologna, perche' lui ha l'epurazione facile". Per quanto riguarda invece il post di Massimo Bugani, "trasuda parzialita' da tutti i pori, e non ha mai chiesto al sottoscritto un'opinione", aggiunge infine il consigliere. "A seguito delle iniziative intraprese
contro il movimento 5 stelle in Emilia-Romagna, Vittorio Ballestrazzi e' diffidato dal parlare in nome e per conto del movimento 5 stelle e dall'utilizzo dei relativi loghi 'Lista Civica 5 Stelle' e 'MoVimento 5 Stelle'". La "scomunica" al capogruppo grillino di Piazza Grande arriva dalle pagine del blog di Beppe Grillo, al termine del post "MoVimento 5 Stelle Emilia-Romagna: il punto dopo le elezioni". Nell'articolo, Massimo Bugani, componente regionale del movimento, ripercorre i passi della vicenda, ricordando i fatti e le ragioni che hanno portato alle elezioni secondarie tra Sandra Poppi e Andrea De Franceschi. La diffida di Beppe Grillo arriva come postscriptum in fondo all'articolo, dopo la firma di Bugani.
E' dunque il leader nazionale dei grillini a mettere la parola fine alla lotta intestina al movimento modenese, nata dopo l'esclusione di Poppi dall'assemblea legislativa regionale. Una presa di posizione del comico genovese sulla vicenda era stata invocata da ambo le parti in causa: da una parte Ballestrazzi e i
suoi sostenitori, dall'altra il resto del movimento regionale. A quasi un mese dalle elezioni regionali, e a due settimane dalle famigerate secondarie, il leader grillino dunque si schiera, cosi' come aveva gia' fatto per una disputa analoga in Veneto, ed a farne le spese sono i dissidenti: in Emilia-Romagna e' Vittorio
Ballestrazzi, in Veneto sono gli ex militanti grillini Davide Bortoletto, Franco Dal Col, Maurizio D'Este, Carlo Reggiani ed Erik Pozzato, che in campagna elettorale avevano consigliato gli elettori veneti di non votare il candidato presidente prescelto dai grillini, David Borrelli, secondo loro scelto senza un confronto con la base.
A voi il giudizio.

lunedì, aprile 19, 2010

Il popolo e lo Stato

Guardando l'informazione Italiana e il mondo reale, mi chiedo se c'è in me qualcosa che non va oppure il problema è all'esterno? Sui giornali, nelle Tv, i Politici e i giornalisti non fanno che parlare di Presidenzialismo all'Americana, Premierato alla Tedesca, con o senza doppio turno, il Semipresidenzialismo alla Francese, mancano solo gli spaghetti alla Carbonara, e le pennette alla Puttanesca. Invece leggo on-line che ogni giorno chiudono delle aziende, ogni santo giorno dei lavoratori, con mogli, figli e anziani a carico ricevono delle lettere che dicono tutte sostanzialmente: "Non servi più".

Se la nostra Repubblica è fondata sul Lavoro, e credo che sia sacrosanto, e credo che non solo l'Italia sia fondata sul lavoro, allora la nostra Repubblica si sta sfaldando. Il problema è che la classe dirigente che deve fare qualcosa, non lo sta facendo perché cerca di prepararsi per governare anche la prossima legislatura senza impedimenti amministrativi e legali, senza rendersi conto che non facendo nulla non ci sarà nulla da governare tra tre anni, se non un popolo di disperati.

Penso anche a tutte le persone che perdendo il lavoro perdono un pezzo di se e non si sentono più gli stessi, e si sentono inutili quanto indesiderati, perdono un'identità che gli è appartenuta per tanti anni. Chi faceva la sarta ora che non cuce più non è più sarta. Chi era operaio meccanico ora che non monta più compressori, non è più meccanico. Chi faceva appoggio ai portatori di Handicap, aiutava i più sfortunati, ed ora chi aiuterà?

Così come spettri, ancora fortemente legati alle loro aziende fantasma, che per tanto tempo hanno amato e odiato, come si fa nelle storie più appassionate, si aggirano senza capire cosa e come è successo e cosa si deve fare, si guardano l'un l'altro e si interrogano. Per questo immagino marciare verso l'oblio schiere di mestieri e lavori, stendardi e loghi di fabbriche scomparse, in un viale di capannoni vuoti che rimbombano degli echi dei macchinari svenduti. Camminano con umile dignità come i lavoratori del quadro Il Quarto Stato di Giuseppe Pelizza da Volpedo.

La mia preoccupazione è che le persone private del loro lavoro perdano il loro essere lavoratori per rassegnarsi al ruolo di vittime, che le aziende nate dai sacrifici di generazioni si perdano e siano dimenticate.

Per cui sarebbe bello che commentando questo post si riuscisse a raccogliere, se non delle testimonianze, almeno i numeri di questa crisi, contando i posti di lavoro persi, le professionalità, le aziende i marchi, in modo da salvarli e lasciarli sopravvivere almeno nell'oceano della rete.