mercoledì, dicembre 30, 2009

Mezzo mantello può bastare

Oggi Mercoledì 30 dicembre verso le 10,30 al TGcom, che ci tengo a specificare ho visto per puro caso, c'era un inchiesta svolta dal settimanale Panorama (casualmente?) su quegli invalidi che chiedono soldi ai semafori arrancando faticosamente con una stampella, ne hanno pedinato alcuni (non si sa quanti) e hanno scoperto che non sono poi tanto invalidi (anche qui non si sa quanti tra i pedinati) e camminano abbastanza bene e che vanno a mangiare alle mense del comune a spese dei contribuenti, poi hanno accennato a un certo racket dell'Europa dell'EST che li sfrutta. A parte la presentazione, le frasi usate e il tono con cui venivano pronunciate, mi domando con che coscienza i giornalisti e il direttore di TGCom abbiano potuto mandare in onda un servizio di un tale qualunquismo da far accapponare la pelle. E' un giornalismo populista, che non fa altro che fomentare odio verso una categoria di persone non certo fortunate. E' orribile immaginare come tale servizio, unito a tanti altri che affollano le reti Mediaset, possano influenzare menti deboli, sull'ondata di questa rabbia giovani disadattati o uomini disperati potrebbero compiere atti riprovevoli come è già successo (pestaggi di barboni, il pachistano arso vivo l'anno scorso, ecc...).

I giornalisti e il direttore del TGCom fanno forse finta di non sapere quale è la realtà?
  • Probabilmente gran parte degli invalidi che stanno ai semafori non sono veri invalidi sono persone povere e disperate, lontane dal loro paese che per le ragioni più disparate sono dovute fuggire, fenomeno sempre esistito da quando esiste l'uomo.
  • Chiedere la carità oltre che umiliante non permette certamente di arricchire qualcuno o di alimentare un racket di qualche genere, citato solo per inculcare anche il senso di ingiustizia sociale.
  • Porre in questa maniera il problema a parte che senza cifre o dati di qualche tipo, senza fare un'inchiesta trasparente e esauriente, parlare di mense comunali col non velato senso sfruttamento del servizio non è nello spirito del servizio stesso che è per lo più alimentato dalla generosità della gente e dei volontari che ci lavorano. Tutto questo messo in ballo in un periodo in cui noi stessi dovremmo soltanto vergognarci per come e quanto sprechiamo, consumiamo, compriamo e mangiamo. Allora vadano i redattori e i giornalisti alle mense comunali o della CARITAS a rendersi conto e farsi una bella cenetta, o per lo meno a servire qualche pietanza.
  • Non hanno minimamente accennato alla vita di queste persone facendo vedere dove dormono, dove mangiano, quante ore trascorrono al freddo e in mezzo allo smog di un'incrocio e quali somme fantasmagoriche ricavano col loro racket.

Concludendo lo sfogo voglio specificare che l'immagine allegata al post è tratta dalla Cappella di San Martino ad Assisi nella chiesa bassa ed è opera di Simone Martini, raffigura San Martino in uno degli episodi che lo rappresentano maggiormente.
Tratto da Wikipedia: Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito".

Al di là che siate cattolici o meno, religiosi o meno, cristiani, mussulmani, ebrei, è semplicemente una storia di generosa carità, contro chi fomenta Odio e non inorridisce davanti a certi servizi. Vergogna!

domenica, dicembre 27, 2009

Mutuo Casa a tasso variabile indicizzato BCE


Con il decreto anticrisi (dl 29/11/08 n.185) sono stati introdotti obbligatoriamente per le banche i mutui a tasso variabile indicizzati al tasso Bce.
Solitamente questo tipo di mutui vengono indicizzati, cioè viene stabilito l'importo della percentuale di interesse annua sul capitale richiesto attraverso 2 componenti l' EURIBOR e lo SPREAD.
L'Euribor rappresenta il costo che le banche applicano tra di loro per scambiarsi il denaro, cioè se la banca A necessita di liquidità chiede alla banca B se gli fa un prestito, chiaramente la banca B non presta i propri soldi a un'altra banca per generosità ma fa pagare alla banca A una percentuale di interessi pari all'indice Euribor. L'Euribor viene stabilito dagli organismi che coordinano le banche Europee e più precisamente da Wikipedia:
L'Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee.

Le banche italiane dunque elargiscono mutui su questo indice aggiungendo a questa percentuale una percentuale detta SPREAD, lo spread rappresenta una percentuale di guadagno PURA che la banca decide di applicare per far fronte alle spese e ai rischi eventuali legati all'elargizione del mutuo. Lo spread viene calcolato in base al mercato dei mutui, più lo spread è basso più il mutuo è conveniente per l'utente e più è concorrenziale, ma più rischi si prende la banca.
La legge obbliga le banche italiane a allinearsi alle banche europee e a offrire anche prodotti finanziari in particolare mutui indicizzati al costo del denaro rilasciato dalla BCE.
La BCE è la Banca Centrale Europea, un organismo finanziario quanto politico che dalla nascita della moneta unica Euro ( € ) mantiene sotto controllo i tassi di inflazione e tutti gli indici economici, come i tassi di interessere applicati nei paesi dell'area Euro. Il tasso che interessa alla nostra analisi è il Costo del Denaro, è un tasso molto simile all'Euribor, cioè è il tasso che si applica in generale ai capitali quando vengono scambiati o prestati.
Una differenza che appare subito importante è che l'Euribor è una media, non è un indice deciso a tavolino, cioè si prendono le percentuali con cui le banche si scambiano soldi e facendone la media si assorbono in un'unica cifra sia gli alti picchi che le percentuali bassissime, per cui come è successo nella crisi bancaria cominciata l'anno scorso, questo tasso può letteralmente “Impazzire” quando questa media si alza improvvisamente perchè ad alcune transazioni tra banche vengono applicati interessi fuori controllo a causa della sfiducia del mercato sul credito bancario. Cioè se le banche non si fidano più l'una dell'altra anche perchè alcune falliscono, quando prestano soldi pretendono interessi altissimi per poter accettare il rischio di perdere il capitale, ciò spinge il sistema bancario in una spirale di innalzamento dell'euribor fuori controllo.
Il costo del denaro BCE invece viene stabilito a tavolino, in base all'andamento delle banche e dei mercati, ma non è un calcolo automatico di un indice, per cui un tasso del genere può essere tenuto sotto controllo anche per ragioni politiche e sociali, perchè le famiglie non rischino di pagare le conseguenze delle speculazioni bancarie. Inoltre il tasso BCE viene aggiornato molto lentamente, anche ogni 6 mesi e se non c'è bisogno di modificarlo anche per anni, mentre l'Euribor viene calcolato tutti i giorni e nei mutui viene inserito con le diciture “Eurobor 3 mesi”, “Euribor 6 mesi”, “Euribor 1 mese”, cioè il vostro mutuo non cambia ogni giorno ma ogni 1, 3 o 6 mesi viene fatta la media dell'indice euribor di quel periodo e viene modificata la vostra rata.
Traggo ora le conclusioni che mi hanno spinto a cambiare mutuo.

Il mutuo BCE
  • Fluttua moltolentamente (sia in positivo che in negativo)
  • Il tasso di interesse è deciso a tavolino anche valutando questioni politiche e sociali

Il mutuo Euribor
  • Fluttua molto velocemente (sia in positivo che in negativo)
  • Il tasso è un calcolo automatico controllato indirettamente dalle banche

La reazione delle banche all'approvazione della legge è stata significativa. I mutui BCE sono stati boicottati in tutti i modi. Innanzitutto col metodo più semplice possibile: non incentivandoli e non pubblicizzandoli.
Molte banche, che ricevendo clienti che chiedevano specificatamente mutui indicizzati BCE, sono state costrette a trattarli, hanno attuato un meccanismo ulteriore di difesa, hanno alzato lo SPREAD, cioè la loro percentuale di guadagno, ottenendo di mettersi al sicuro dai rischi legati a un indice diverso dall'Euribor, e rendendo così i mutui BCE più costosi, ottenendo quindi di scoraggiare il cliente dal mutuo BCE.
Peccato che questa tecnica non sia ammessa:
L’ articolo 2, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2008 n. 185, stabilisce, inoltre, che “il tasso complessivo applicato nei contratti di mutuo "Bce" sia in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte” e che quindi l'adozione del parametro di indicizzazione ancorato alle condizioni Bce non deve costituire una ragione per aumentare il carico dei clienti nel pagamento delle rate.

Alcune banche mi hanno risposto “noi non facciamo mutui indicizzati BCE” affermazione che è contro la legge.

sabato, dicembre 26, 2009

FORZA GRILLO


Ancora una volta proseguo la campagna di informazione sul movimento a cinque stelle a cui ha dato vita Beppe Grillo. Continuando idealmente la successione dei post: “Dalle stelle alle Stalle” e “Le stelle sono tante”, pubblico una agenzia di stampa pervenutami sul Meetup di Beppe Grillo di Ravenna e inerente la gestione delle primarie per decidere il candidato della lista a Cinque Stelle di Beppe Grillo per le prossime regionali Emiliano Romagnole, per completezza d'informazione e avendo immediatamente ricevuto anche il comunicato stampa di risposta pubblicato dalla Segreteria del Gruppo Consiliare Beppegrillo.it inserisco anche quello.



Agenzia di stampa:
REGIONALI. FAVIA SPACCA GRILLINI, MEETUP RAVENNA LO SCARICA "SCELTO CON VECCHIA POLITICA, NON RACCOGLIEREMO FIRME PER LUI" Qualche dissidio era gia' emerso a Bologna. Ma ora il dissenso rispetto alla candidatura di Giovanni Favia alle elezioni regionali dilaga a Ravenna. "Ravenna Punto a Capo", meetup di Beppe Grillo nella citta' romagnola, fa sapere che non intende appoggiare la lista del movimento 'a 5 stelle' del comico genovese che appunto candida Favia. E in una nota spiega perche'. I problemi sono nati fin dall'inizio della discussione sulle regionali: subito e' apparso chiaro che il tavolo per la discussione era "per pochi e scelti. Durante queste riunioni si e' vista la peggior politica della prima repubblica, fatta di intrallazzi, accordi sottobanco, politica nei corridoi, minacce d'espulsione, decisioni prese, votate e poi rimaneggiate. Tutto cio' che per anni avevamo contestato portando la bandiera di Grillo". Il meetup di Ravenna denuncia che la discussione e' andata avanti "senza metodo ne' regole". Poi, "nonostante ci fossero tre candidati alle primarie per il ruolo di presidente, con un comunicato da veggente Grillo annuncia sul suo blog che il candidato e' Giovanni Favia, consigliere comunale a Bologna, che si appresta pertanto a lasciare l'incarico per il quale e' stato votato dai cittadini dopo solo cinque mesi". Le primarie che sono seguite sono state "a numero chiuso, con delegati scelti in maniera poco trasparente e con voto palese per la maggioranza di essi". Pertanto ai ravennati, i grillini locali dicono: "Abbiamo ritirato ogni disponibilita' per appoggiare questa politica senza etica, non saremo noi a raccogliere le firme necessarie a Ravenna", ma "continueremo a costruire quell'alternativa politica in cui credevamo, fatta dai cittadini con la democrazia dal basso".
Risposta del Meetup di Bologna:
SCIOCCHEZZE INFONDATE SULLA LISTA CINQUE STELLE
Il movimento Beppegrillo.it è un movimento basato sul volontariato politico e privo di direttivi o strutture gerarchiche. La lista civica di Bologna ad esempio convocata i simpatizzanti del movimento in assemblea plenaria cittadina dandogli potere deliberativo almeno una volta un mese. Esiste un partito capace di garantire tanta partecipazione? Rimaniamo quindi perplessi questo pomeriggio nel leggere un'agenzia di stampa che riporta una non notizia (ovviamente inconsapevolmente e senza colpa alcuna). Ovvero il fatto che un'associazione privata non facente parte delle reti legate al blog di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it cercare nella sezione meetup) non raccoglierà le firme per le regionali. Ovviamente siamo consapevoli della difficoltà da parte dei media di comprendere la rappresentatività sul territorio del nostro movimento essendo ancora in fase costituente. Le firme per le regionali, come era già previsto le raccoglieranno quelle centinaia di cittadini iscritti al sito del movimento a cinque stelle nazionale. Aggiungiamo che due esponenti di una piccola associazione ravennate si erano avvicinati al percorso della lista regionale proponendo una loro candidata. Quando però hanno notato che non avrebbe potuto vincere le nostre primarie hanno lasciato il movimento. Da qui nasce il loro comunicato personalistico, strumentale ed atto e screditare il movimento (pare che già lavorino per un'altra lista) al quale rispondiamo con i verbali delle riunioni (SEMPRE APERTE) e con l´invito ai giornalisti ad uno dei nostri incontri. Non c´è una fonte verificabile all´interno del comunicato (che è pura calunnia) e probabilmente, dovendo difendere il lavoro di centinaia di attivisti in regione, dovremmo procedere per vie legali. Attaccarci senza prove ed a titolo personale ormai sta diventando uno sport, evidentemente c´è una chiara regia dietro a queste calunnie. Il movimento cresce è da fastidio, inoltre quando si ha una struttura molto aperta come la nostra cercano di entrare anche persone di altri partiti che tentano di riciclarsi. E´ paradossale avere l´organizzazione più aperta possibile e leggere le accuse isolate di persone che non fanno parte del movimento ma che attraverso presunte associazioni o a titolo personale collaborano con forze dei partiti tradizionali, nostri avversari alle prossime elezioni. Tutto si spiega. Non comprendiamo come si possa dar credito ad organizzazioni non riconosciute e rappresentative, così diventa un tiro al piccione. I meetup poi sono forum incontrollabili dove dietro un nick name può nascondersi chiunque. Il meetup di Ravenna non rappresenta i grillini della provincia (basta comparare le iscrizioni al blog di Grillo in provincia di Ravenna ed i partecipanti alle loro riunioni, il loro stesso sito dichiara il giorno 16 dicembre 3 partecipanti...) Il meetup che ha mandato il comunicato (è stata fatta una riunione per condividerlo con tutti gli iscritti del forum? Quante persone ci sono dietro?) è un meetup privato, un semplice forum come tanti altri, nemmeno collegato al blog di Beppe Grillo.... In nessun documento del movimento nazionale a cinque stelle i titolari del comunicato risultano referenti per Ravenna. Anzi a quanto ne sappiamo non sono nemmeno sostenitori delle iniziative politiche del comico genovese. Smentiamo quindi la notizia che il movimento di Ravenna abbia lasciato la corsa alle regionali. Il comunicato (che gira da diversi giorni) è un po´ come il gesto di quei bambini :Se non posso più giocare io allora cerco di sgonfiarvi il pallone" Siamo di fronte ad una vicenda personalistica, non certo di rottura interna al gruppo che è coeso e costantemente in crescita grazie anche all´ottimo lavoro dei consiglieri comunali. Questi attacchi patetici sono il prezzo che dobbiamo pagare per continuare ad avere una struttura aperta a tutti e collaborativa. Non abbiamo timori, le chiacchiere stanno a zero, solo i fatti contano. Ricordiamo inoltre che Giovanni Favia è stato scelto dalla base quasi all´unanimità premiando il duro lavoro fatto come attivista in questi anni e per la determinazione ed integrità dimostrata in questi primi mesi di consiglio. Il movimento è giovane e stiamo lavorando per riportare cittadini come Giovanni indipendenti dai partiti nelle istituzioni. Alleghiamo il lungo studio che ci ha fatto determinare il metodo di svolgimento delle nostre elezioni primarie.
Movimento Emilia Romagna a cinque stelle- beppegrillo.it

segreteria Gruppo Consiliare Beppegrillo.it
Piazza Maggiore, 6 - 40121 Bologna
tel 051 2195215 - 051 2193396 fax 051 2193528
mail: beppegrillo.it@comune.bologna.it


Aggiungo solamente che la segnalazione di Ravenna non mi sorprende semplicemente perchè non è stata l'unica e che conosco persone attualmente iscritte al Meetup di Bologna che non ricevono alcuna e-mail di convocazione per le riunioni che tuttavia so svolgersi serratamente.

martedì, dicembre 22, 2009

Le stelle sono tante

Ricevo e pubblico nuovamente un comunicato stampa. E' un periodo di forte attività per il Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo e probabilmente l'accelerazione delle procedure burocratiche per la nuova campagna elettorale ostacolano il mascheramento del dissenso nei vari Meetup.

Come vi avevo accennato nel post precedente http://dyalogando.blogspot.com/2009/12/dalle-stelle-alle-stalle.html la gestione del movimento è in mano al comico genovese e la così detta “partecipazione” e l'essere movimento “dal basso” è ancora tutta da dimostrare. L'ulteriore testimonianza che pubblico proviene infatti dalla Liguria e dal Meetup di Genova che si è sobbarcato il compito di coordinare tutti i Meetup regionali per le prossime elezioni amministrative.


IL MEET UP DI GENOVA IN DISSENSO CON BEPPE GRILLO SULLE REGIONALI IN LIGURIA

Relativamente alla presentazione di una Lista Civica 5 Stelle “beppegrillo.it” per la Liguria, il Meet Up Beppe Grillo Genova vuole pubblicamente sottolineare l’impegno speso ad attivare una procedura che tenesse conto in modo rigoroso di quanto il referente nazionale va predicando in modo convincente da molti anni.

Abbiamo avuto cura a che la partecipazione fosse la più ampia possibile, aprendo confronti con il territorio, tenendo riunioni nelle province con tutte le realtà associative interessate, oltre che con tutti i Meet Up della “rete del Grillo”. Di fronte a una molteplicità di associazioni, realtà civiche, legate o meno al Movimento 5 Stelle, si sono condivisi il metodo e il merito di una Lista Civica 5 Stelle. Abbiamo aperto a chiunque lo volesse la possibilità di candidarsi a presidente della Regione, partecipando poi alle nostre “primarie”. Questo metodo di selezione ci è parso, ed è, il più partecipativo e il più orizzontale a disposizione, anche sulla scorta di quanto hanno fatto i Meet Up di altre regioni.

Un altro parametro tipicamente “grillino” è stata la pubblicità degli atti: tutto è stato reso pubblico e trasparente sui forum online. Ci siamo assunti il rischio dell’accesso di disturbatori e sabotatori, o di far conoscere in anticipo ai nostri avversari le mosse che avremmo fatto, perché era nostro interesse seguire con intransigenza anche questo “must” dettato da anni da Beppe Grillo. Ancora, abbiamo imposto, sempre consensualmente, un parametro che dovrebbe essere il non plus ultra del grillismo, ossia che i candidati consiglieri e il candidato presidente non avessero alle spalle nell’ultimo anno incarichi di partito o cariche elettive in nome e per conto di un partito politico. Il movimento di Beppe Grillo si dichiara apertamente anti-partitico, dunque la norma era coerente, e ci preservava dall’assalto di eventuali esclusi nelle liste dei partiti classici.

Infine sul programma abbiamo dichiarato che avremmo seguito linee progettuali rigorose e nettamente alternative non solo a quelle ordinariamente elaborate dal degenerato sistema dei partiti, ma anche e soprattutto a quelle vie di mezzo, a quelle soluzioni compromissorie a cui purtroppo anche talune frange del movimento “grillino”, anche già a Genova, tendono ad indulgere.

Che questo processo rigoroso e realmente “dal basso”, fatto da cittadini “con l’elmetto”, fosse la strada giusta lo dimostra l’esito, ossia la designazione di un profilo altissimo come il Dr. Paolo Franceschi, a cui si sono affiancati altri nomi noti per la severità delle loro posizioni anti-sistema e a favore di una politica e un’amministrazione vicine ai cittadini. Tanto autorevole questa designazione che in breve ha coagulato attorno a sé, facendo superare ogni divisione, il consenso di tutta la rete “grillina” ligure da La Spezia a Savona, fino a Sanremo.

È dunque incontrovertibile che il nostro percorso rientrasse pienamente nei parametri di consensualità, partecipazione, trasparenza e coinvolgimento “dal basso” che tanto Grillo diffonde, anche appendendosi alle statue. Quel 2,4-2,5% che i sondaggi attribuiscono a un’eventuale Lista 5 Stelle in Liguria, con un percorso del genere e un candidato come Paolo Franceschi, era probabilmente destinato a raddoppiare.

Stante tutto questo, il Meet Up di Beppe Grillo Genova, dissente radicalmente con la valutazione del comico genovese secondo cui non ci sono nella regione le condizioni per scendere nell’agone elettorale.

Beppe Grillo ha così invalidato un percorso che invece avrebbe dovuto appuntarsi al bavero con orgoglio, e che avrebbe dovuto riconoscere quasi ad occhi chiusi. Sul motivo per cui non l’abbia fatto occorrerà interrogarsi nell’immediato futuro, cercando di capire se e quanto il leader di un movimento anti-partitico è davvero libero e indipendente dalle pressioni trasversali di quei partiti che sarebbero danneggiati dalla presenza di una Lista Civica 5 Stelle.

Il Meet Up di Genova si dichiara amareggiato e deluso dalle scelte di Beppe Grillo, che hanno come primo risultato un’incrinatura nella credibilità del personaggio per la dimostrata sua palese non consistenza con quanto predicato da anni. Ora si attendono ulteriori eventuali prese di posizione in merito alle elezioni regionali in Liguria, a seguito delle quali quello che ora è un semplice dissenso in breve potrebbe rischiare, cosa che comunque non auspichiamo, di diventare aperta rottura.

Il percorso ed il progetto che ha messo insieme persone e soggetti collettivi, a questo punto, indipendentemente dalle elezioni regionali del 2010, va comunque avanti, perché un impegno civile condiviso, coerente e determinato è in grado di camminare con gambe proprie.


MEET UP BEPPE GRILLO GENOVA

http://beppegrillo.meetup.com/20/it/

UFFICIO STAMPA

cell. 335 5985850 - press.mubeppegrillo@gmail.com


A voi le conclusioni, se questo è il nuovo che avanza!

sabato, dicembre 19, 2009

Dalle STELLE alle STALLE?


Ho ricevuto un comunicato stampa con preghiera di pubblicazione che mi sembra degno di nota e per lo meno mi sembra far emergere importanti dettagli in merito ad un “Movimento” che in questi anni ha fatto molto discutere e a cui ho dato il mio apporto come Organizer, cioè coordinatore, del primo V-DAY di Beppe Grillo del 8 settembre 2007: Il Movimento a 5 Stelle.

Ho conosciuto Valerio D'Alessio nell'organizzazione meetu-up di Beppe Grillo pochi mesi dopo ho abbandonato il movimento perchè da strumento di Informazione si stava trasformando in partito politico per volontà di alcuni partecipanti, tra cui Valerio, e dello stesso Beppe Grillo.


Il Motivo di una Rinuncia

Mi chiamo Valerio D'alessio eletto consigliere lista Beppe Grillo.it nel quartiere Savena. Faccio parte del meet up dall'agosto 2007 e sono stato tra gli organizzatori dei v day a Bologna,in questi 2 anni ho partecipato alle principali iniziative del meet up a Bologna organizzando anche varie conferenze stampa.
Ho preso la decisione in questi giorni di non partecipare alla campagna elettorale regionale della lista Beppe Grillo/ Movimento a cinque stelle , ne in veste di candidato( rinuncia già effettuata da tempo), ne come attivista e non sottoscriverò neppure la presentazione della lista alle regionali.
I motivi di questa mia ahimè sofferta ma meditata decisione sono vari e molteplici.
Innanzitutto l'aver constato in questi mesi, come questa lista civica a Bologna non si sia minimamente aperta verso organizzazioni della società civile, ne abbia effettuato incontri con la cittadinanza, ma abbia solo organizzato riunioni rivolte a coloro che con costanza seguivano i blog della lista e del comico genovese.
Questo modello è purtroppo stato esportato in regione .
E cosi, si sono organizzate riunioni regionali che escludevano coloro che volevano magari vedere, capire chi siamo, quali programmi abbiamo etc.
Si sono incredibilmente create primarie chiuse, con una quota ridicola di 40 partecipanti, quando si sa che le primarie sono un incredibile strumento, non solo per il fine di scegliere i candidati, ma anche per aprirsi alla cittadinanza.
Ovviamente queste scelte escludenti e scellerate hanno fatto si che un movimento regionale tra i più attivi in Italia, risulti oggi disgregato e diviso,e che vari attivisti stiano prendendo altre strade.
La ragione di queste primarie "esclusive",risiedeva nel fatto che già da tempo si era deciso che il candidato della lista civica alla presidenza nonchè capolista a Bologna per le regionali dovesse essere Giovanni Favia.
E ovviamente il cerchio ristretto di elettori, doveva sorvolare sul fatto, che in caso di successo lo stesso Favia disinvoltamente si preparava a lasciare il mandato di consigliere comunale affidatogli dagli elettori bolognesi per trasmigrare in regione.
Nulla di illecito, si intenda, vediamo tutti i giorni ormai da anni la scalata di politici emergenti che
trasmigrano da un anno all'altro da una carica all'altra, ma lo si vede in tutti i partiti.... e non era concepibile pensare che ciò accadesse all'interno di una lista civica che ha come sua missione quotidiana quella di ricoprire una funzione moralizzatrice della politica locale.
Credo che tutti noi della lista civica ci si possa ricordare i propositi dello stesso Favia nella prima seduta in consiglio comunale in cui proclamava di lasciare una vita professionale per restare 5 anni a perseguire la missione del consigliere comunale che vive di gettoni di presenza...
Ora come si potrà dissipare il dubbio che la missione iniziata con la campagna elettorale per le comunali in marzo non sia stata altro che uno step intermedio che non aveva altro fine che la visibilità di una persona?
In altre parole come pensare, che questa campagna comunale non fosse altro che il trampolino di lancio per costruire una campagna regionale?
E chi si nutre di questa logica, come potrà promettere ai suoi elettori di non essere un consigliere regionale con un timing limitato visto che a questo punto si troverà sempre un'altra scusa buona per "migrare" verso il parlamento nazionale tra qualche tempo..
Ma non ho intenzione, di tirare la cosiddetta "croce" addosso a Favia che sicuramente è persona ambiziosa e desiderosa di affermarsi ma sono convinto che la colpa sia dello lo stesso Beppe Grillo, che non lo ha fermato, anzi lo ha incoraggiato verso il suo percorso.
Anzi chiederei allo stesso Beppe Grillo un confronto pubblico in cui vorrei rivolgergli 4 domande.
Come mai non ha mai indicato man mano che il movimento cresceva dei coordinatori regionali che fossero garanti di una linea politica e osservassero che cosa succedeva nel territorio?
Perchè pur parlando di organizzazione politica, costruita dal basso non ha mai fatto leggere sul palco a Milano il 4 ottobre( data di fondazione movimento ), un documento sottoscritto da ragazzi dei meet up in cui si ponevano alcune regole per la riorganizzazione del movimento?
Perchè non ha mai promosso corsi di formazione politica verso i consiglieri eletti nelle liste civiche come suggeritogli dal dr. Maurizio Pallante, fondatore del movimento decrescita felice, evitando così grossolani errori che abbiamo visto commettere( e abbiamo visto commessi anche incosapevolmente a Bologna) in questi mesi?
Come mai il 4 ottobre, non ha fatto parlare i 2 europarlamentari Luigi de Magistris e Sonia Alfano,eletti da noi della lista 5 stelle al fine di farci raccontare la loro attività al parlamento europeo e i loro progetti?
Resta inteso ovviamente che prima dopo e sempre le 4 domande di cui sopra, non potrei che ringraziare lo Stesso Beppe Grillo, per aver dato vita a un movimento tramite 2 V day che ha fatto crescere, conoscere, aggregare persone e le ha spinte a entrare in contatto con altre associazioni e in una parola a occuparsi di politica, e ad essere consapevoli che dovevano attivarsi perchè da anni era la politica che si stava occupando di loro....
Valerio D'Alessio
Consigliere lista Beppe Grillo.it Savena


Non è la prima rinuncia al movimento che registro. Ho visto andarsene persone validissime, a un certo punto ho deciso di andarmene anche io. Il motivo di tanti abbandoni principalmente sta nella gestione poco democratica del movimento, anche da parte dello stesso Beppe. Ad alcuni per aver fatto delle domande scomode e pubbliche sul movimento sono arrivate delle diffide dall'avvocato di Beppe Grillo.

http://www.youtube.com/watch?v=tID450jfU6A

Ma se le decisioni invece di partire dal basso calano dall'alto? ...come dico sempre, se questo è il nuovo che avanza!!!

Integrazione del 22 dicembre 2009 alle 18:40


Dopo essere stato contattato da Franco giubilei del quotidiano "La Stampa", per essere messo in contatto con Valerio D'Alessio è comparso nell'edizione On-Line il seguente articolo all'indirizzo: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50602girata.asp

I Grillini contro Grillo "non consulta la base"

Accusa dei meet-up: «Primarie farsa. Beppe paracaduta i nomi dall’alto»
Nati con l’intento esplicito di dare un calcio al malcostume della politica tradizionale – chi non ricorda piazza Maggiore strapiena per il “Vaffa-day” di Beppe Grillo? – i grillini bolognesi oggi si trovano alle prese con gli inghippi del sistema tradizionale: il candidato alle prossime elezioni regionali nominato con primarie dubbie e paracadutato dall’alto dal comico genovese in persona. Queste almeno sono le accuse di Valerio D’Alessio, consigliere del quartiere Savena di Bologna della lista civica Beppe Grillo.

Il motivo dell’attacco è la scelta dell’attuale consigliere comunale grillino Giovanni Favia per le regionali: “E’ stata presa una decisione dall'alto da Beppe Grillo, e questo è successo in seguito alla svolta autoritaria avvenuta alla riunione di Milano lo scorso 4 ottobre – racconta D’Alessio – Da allora, con i diktat espressi riguardo ai candidati alle regionali, si è diffusa un’aria diversa in un movimento che era nato in modo spontaneistico nel 2007".

Venendo al caso emiliano, D’Alessio contesta la chiusura del movimento rispetto all’esterno: «La lista civica non si è minimamente aperta verso organizzazioni della società civile, né ha effettuato incontri con la cittadinanza, ma solo con coloro che seguivano con costanza il blog di Grillo, e questo modello purtroppo è stato esportato in regione».

Ma è riguardo alle modalità con cui si sono tenute le primarie che la polemica è più dura: «Si sono fatte primarie chiuse pur di eleggere il candidato indicato da Beppe Grillo, col risultato di tenere fuori molte persone. Potevamo arrivare a riunire un’ottantina di partecipanti, invece si è raggiunta la quota ridicola di 40».

BOLOGNA

FRANCO GIUBILEI