venerdì, maggio 23, 2008

Le loro idee camminano sulle nostre gambe (Lenzuolo commemorativo stampato, Palermo '93)

Caro Falcone,

la mafia si avrà una fine, ma quanto è lontana oggi? Hai lasciato un'Italia che per la tua scomparsa e per quella di Borsellino si è fermata con orrore. Ogni servizio ogni telegiornale, ogni persona era affranta e indignata per ciò che ti era successo, era un'Italia ancora capace di scendere in piazza, di farsi coinvolgere, di prendere posizione.

Ora non ci sono più persone come te, non si uccide più, ci si è messi d'accordo, perché non vale più la pena di lottare e morire per un valore o un'ideale, oggi si è giunti a una PAX romana, a una sorta di pace dei sensi che fa calare un pesante silenzio su tutto, e soprattutto sulla giustizia, sui diritti fondamentali e sull'umanità.

E' difficile spiegare o capire lo stato attuale delle cose, oggi non esiste più chi dice la verità e chi boffonchia le sue bugie, oggi l'assenza di moralità porta a esprimere la verità con la stessa forza della menzogna in modo che le due possano essere confuse. Ci sono trasmissioni televisive in cui si urlano menzogne sapendo di mentire. Ma nessuno fa nulla. La mafia non c'è più, è vero, inesatto però, l'unica verità e che ai nostri tempi la mafia non si riesce a distinguere da tutto il resto.

Ho inserito in Dyalogando TV alcuni video riguardanti Falcone e Borsellino.

venerdì, maggio 09, 2008

Giacomo Di Cristallo

Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

Giacomo di Cristallo – Favole al Telefono di Gianni Rodari”

Ogni tanto nel mondo nasce uno di questi bambini trasparenti, non importa dove, non importa che lingua parlino, e possono chiamarsi Nelson Mandela, Martin Luther King, Giovanni Falcone o Peppino Impastato.

Queste persone portano la loro trasparenza in una società che non riesce e non vuole guardare dentro se stessa, per orrore, per vergogna, o peggio per pigrizia.

A noi sta curare la nostra trasparenza, nella società metafora dell'informazione, guidata da persone coraggiose che non possono tacere o girare la testa, far finta di nulla, ma che brillano e ci chiedono solo di non distrarci e aprire gli occhi.

Per questo oggi voglio ricordare Peppino Impastato ... torna presto Giacomo di Cristallo...

Da vedere:
Rodari legge Rodari

http://it.youtube.com/watch?v=n2E_TBYc5lo

Il Cielo
http://it.youtube.com/watch?v=um7VDlFmG_w

Favole al Videotelefono spettacolo teatrale per bambini
http://it.youtube.com/watch?v=aqDxpXOuaYQ
http://it.youtube.com/watch?v=-ZWJhFNu6C0