giovedì, novembre 12, 2009

Saviano parla ma l'Italia non ascolta

Ieri sera c'è stata una bellissima puntata speciale di "Che tempo che fa?", sempre condotta da Fabio Fazio che ha introdotto alcuni monologhi di Roberto Saviano. Roberto Saviano ha raccontato le circostanze di alcuni eventi, in se storici, di cronaca e alcune figure importanti nel variegato mondo dell'informazione mondiale. Dalla sua analisi della crisi politica in Iran, del problema del approvigionamento delle risorse da parte delle multinazionali nei territori più poveri del pianeta, della condizione di vita di chi fa informazione alla presa con regimi non democratici, dello stupro della terra in cui è nato da parte della Camorra, è emerso un profondo richiamo a ascoltare, seguire e divulgare chi da libero giornalista rischia la vita per fare informazione e per renderci consapevoli del mondo in cui viviamo, l'allusione anche a SE STESSO era palpabile.
Ma ora analizziamo la reazione del nostro paese e degli Italiani. 2 800.000 guardano Saviano ieri sera, 2.300.000 preferiscono X-Factor, 5.300.000 guardano una REPLICA, e sottolineo REPLICA, del Commissario Montalbano, 7.500.000 persone guardano Bonolis che fa il cretino con Laurenti al fondamentale "Chi ha incastrato Peter Pan?". Cioè su 17.900.000 italiani il 15-16 % hanno ritenuto di voler seguire un grande giornalista che ha spiegato che per salvare ciò a cui teniamo bisogna mettersi in gioco e rischiare in prima persona. La constatazione di questi ascolti mi fa ripensare alle parole di Saviano stesso mentre spiegava l'importanza della lotta all'indifferenza nei confronti dei sopprusi e delle mafie. Ma gli Italiani hanno girato la testa dall'altra parte.