venerdì, maggio 09, 2008

Giacomo Di Cristallo

Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

Giacomo di Cristallo – Favole al Telefono di Gianni Rodari”

Ogni tanto nel mondo nasce uno di questi bambini trasparenti, non importa dove, non importa che lingua parlino, e possono chiamarsi Nelson Mandela, Martin Luther King, Giovanni Falcone o Peppino Impastato.

Queste persone portano la loro trasparenza in una società che non riesce e non vuole guardare dentro se stessa, per orrore, per vergogna, o peggio per pigrizia.

A noi sta curare la nostra trasparenza, nella società metafora dell'informazione, guidata da persone coraggiose che non possono tacere o girare la testa, far finta di nulla, ma che brillano e ci chiedono solo di non distrarci e aprire gli occhi.

Per questo oggi voglio ricordare Peppino Impastato ... torna presto Giacomo di Cristallo...

Da vedere:
Rodari legge Rodari

http://it.youtube.com/watch?v=n2E_TBYc5lo

Il Cielo
http://it.youtube.com/watch?v=um7VDlFmG_w

Favole al Videotelefono spettacolo teatrale per bambini
http://it.youtube.com/watch?v=aqDxpXOuaYQ
http://it.youtube.com/watch?v=-ZWJhFNu6C0

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